4. ALLUSIONI E RIFERIMENTI IN GIOVANNI 10

Giovanni 10:10 
"Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere;
ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza."

Nella lezione precedente abbiamo fatto l'esegesi del discorso del Buon Pastore del capitolo 10 di Giovanni scoprendo che IL LADRO del verso 10, invece di essere satana o il diavolo, rappresenta piuttosto tutti quelli che sfruttono il gregge di Dio per i propri fini. Infatti, i pastori e insegnanti che insistono che questo è un'insegnamento di Gesù su satana, non soltanto disonorano Gesù e l'apostolo Giovanni, ma DERUBANO il popolo di Dio di un'importantissima verità che li proteggerà.

Un altro aspetto importante dell'interpretazione di un brano è di capire come gli ascoltatori di quel tempo comprendevano le parole e, in particolare, le allusioni che queste parole suscitavano nella loro mente. Spesso le frasi sono cariche di significati che fanno riferimento ad eventi storici o a situazioni attuali.

Eran trecento, eran giovani e forti
Per esempio, mi ricordo molti anni fa dopo aver fatto una lezione d'inglese a domicilio dovetti scendere dal sesto piano e siccome anche l'alunno doveva uscire siamo uscimmo insieme. La mamma mi chiese, "Non prendete l'ascensore?" e io risposi, "No, no, scendiamo a piedi! Siamo giovani e forti!" Lei, inorridita disse, "Oh no! Non dire questo!" Rimasi molto perplesso e chiesi "Perché non dovrei dire questo?" "Eran giovani e forti, e sono morti!" rispose la mamma! Un italiano colto sa che questo è il celeberrimo ritornello di una delle più conosciute poesie risorgimentale, 'La Spigolatrice di Sapri' ma per me, appena arrivato dall'Inghilterra, il mio commento era completamente privo di allusioni letterarie o storiche: avevano soltanto un significato letterale.
 
Allo stesso modo c'è il rischio che il lettore dei vangeli rimanga allo scuro di tanti profondi significati che stanno dietro le parole di Gesù e perda la benedizione contenuta in esse. Certo non vogliamo suggerire che senza questa conoscenza le parole di Gesù non sono efficaci - le Sue parole sono sempre spirito e vita e la Parola di Dio è vivente e in grado di produrre l'effetto desiderato - la nostra salvezza. Tuttavia un attento studio delle scritture ci preserverà da errori che portano a interpretazioni sbagliate che risultano dannosi alla nostra vita spirituale e ci arriccherà grandemente.


ALLUSIONI E RIFERIMENTI ALLE SCRITTURE

Gli ascoltatori di Gesù - in particolare i farisei - colsero le allusioni che Gesù faceva agli scritti dei tre grandi profeti dell'antico testamento: Isaia, Geremia ed Ezechiele. E' vero che inizialmente "non capirono di che cosa stesse parlando" (10:6) ma più andava avanti più compresero che Gesù parlava del fatto che Egli era il Messia e, addirittura, DIO stesso.
Infatti dopo gli dissero: «Fino a quando ci terrai con l'animo sospeso? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente» (10:24) e dopo aver risposto loro i Giudei volevano lapidarlo dicendo: «Noi non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma per bestemmia, e perché tu che sei uomo ti fai Dio».

Vediamo ora le allusioni che Gesù fa nel Suo discorso ai profeti.





IL PROFETA ISAIA

Quando Gesù accusò i farisei di cecità non potevano non pensare a Isaia 56:10-11

L'affermazione di Gesù di essere il buon Pastore che va in cerca delle Sue pecore era un chiaro riferimento alla profezia di Isaia 40:9-11


IL PROFETA GEREMIA

I primi 8 versi del capitolo 23 di Geremia sono una durissima denuncia della corruzione dei pastori di Giuda ai tempi del profeta Geremia circa 600 anni avanti Cristo e poco prima della distruzione del tempio di Salomone. (Anche Gesù parlava qualche decennio prima della distruzione del secondo tempio di Gerusalemme).

E poi Geremia profetizza della venuta del Messia, il re che regnerà con giustizia.



Nel mondo antico il re era considerato il Pastore del suo popolo; in Israele prima della monarchia Mosè e Giosuè vengono chiamati "pastori" d'Israele (Is 63:11; Nu 27:16-17) e L'Eterno DIO stesso era il Pastore del popolo: "Ascolta, o pastore d'Israele, che guidi Giuseppe come un gregge, tu che siedi sopra i Cherubini, risplendi nella tua gloria." (Salmo 80:1; Sl 23) I Giudei avrebbero capito bene queste allusioni di Gesù: bastava mettere le due profezie insieme - DIO che sarebbe venuto di persona e un Uomo unto da Dio che avrebbe regnato sul trono di Davide in eterno - e la dottrina dell'incarnazione di Yahweh nella persona di Gesù era evidente. "Io e il Padre siamo uno" (Gv 10:30) disse Gesù e per questa affermazione lo volevano lapidare: "I Giudei gli risposero, dicendo: «Noi non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma per bestemmia, e perché tu che sei uomo ti fai Dio»" (Gv 10:33).
 Gesù è il Figlio dell'Uomo e il Figlio di Dio - "nato dal seme di Davide secondo la carne" (Ro 1:3), e come Colui che depone la Sua vita per le pecore e ha l'autorità di prenderla di nuovo, "dichiarato Figlio di Dio in potenza, secondo lo Spirito di santità mediante la resurrezione dai morti" (Ro 1:4). 

IL PROFETA EZECHIELE

Ma l'allusione più ovvia per i suoi ascoltatori doveva essere alle parole del profeta Ezechiele che parlava specificamente di pastori che "rubavano, uccidevano e distruggevano" in Ezechiele capitolo 34.


Gesù denuncia le autorità di Giuda - il re e le autorità religiose - di neglienza e sfruttamento del popolo, in collusione con i Romani, sfruttando e opprimendo le vedove e i deboli estorcendo da loro il denaro. Il modo in cui fu trattato il cieco guarito del capitolo 9 era solo un esempio della loro violenza contro il gregge. Le parole "dominato su loro con forza e durezza" sono particolari perchè troviamo solo due volte questa espressione nell'antico Testamento: in Esodo capitolo 1 per descrivere l'oppressione che Israele ha subito quando erano schiavi in Egitto ("gli Egiziani costrinsero i figli d'Israele a servire con asprezza" Es 1:13) e nella legge che l'Eterno DIO aveva dato al popolo: "... quanto ai vostri fratelli, i figli d'Israele, nessuno dominerà sull'altro con asprezza." (Levitico 25:46).

Nel Nuovo Testamento l'apostolo Pietro riprende questo tema quando scrive:

Esorto gli anziani che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev'essere rivelata:
pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà,
e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge.
(1 Pi 5:1-3) 

Le allusioni alla profezia di Ezechiele di Gesù erano messaggi chiari che Egli era l'eterno DIO Yahweh venuto per cercare le Sue pecore:


Così abbiamo concluso la nostra lezione sull'esegesi - la corretta lettura e interpretazione delle scritture. Invece di trovare una dottrina su satana che ci tiene nella povertà, scopriamo una dura denuncia dei pastori che rubano, uccidono e distruggono le pecore che sono del Signore. Derubano il gregge non solo delle cose materiali ma anche delle ricchezze spirituali: la gioia, una famiglia spirituale in cui l'amore può fiorire; privano di vita quelli che dovrebbero ricevere parole di vita invece del veleno di tradizioni umane e dottrine di demoni; e infine distruggono l'unità della Chiesa vietando ai fratelli di frequentare la compagnia di persone che non appartengono alla "loro chiesa".

Tuttavia, non dobbiamo pensare che Dio è contro TUTTI i pastori. Al contrario, Egli, per bocca degli stessi profeti, promette che nella Chiesa Lui Stesso costituirà pastori secondo il Suo cuore:

Se sei vittima degli abusi spirituali, sappia che Gesù stesso è il tuo Pastore che ti cerca e avrà sempre cura di te. Non restare in uno stato di vittimismo:  fare la vittima non è la via di uscita. Piuttosto invoca il Signore Gesù con tutto il tuo cuore e chiedigli di guidarti affinchè tu possa conoscere i pastori che pascolano il gregge con conoscenza e con sapienza.

Se invece sei un pastore che il Signore ha chiamato per pascere le SUE pecore ascolta bene le parole di Paolo apostolo:

Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue.(Atti 20:28-30) 

 E quando apparirà il sommo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce.(1 Peter 5:4)

Lezione 3 - Indice - Lezione 5


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