LEZIONE 2 - IL CONTESTO DI 2Ti 3:16-17

2 Ti 3:16-17  Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia,
affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.

Quando leggiamo un versetto o un brano della scrittura è importante non interpretarlo fuori dal suo contesto. L'applicazione personale dovrebbe essere l'ultimo passo d'interpretazione per evitare di dare un significato sbagliato al testo. Sebbene le parole abbiano un significato per la nostra vita, bisogna partire dal significato che l'autore ha voluto dare alle sue parole e come i destinatari delle epistole avranno compreso il messaggio dell'apostolo.

Usiamo le seguenti domande quando interpretiamo un testo. 
  1. Chi scrive?
  2. A chi scrive?
  3. Dove scrive?
  4. Quando scrive?
  5. Perchè scrive?
Ecco come applichiamo le domande al nostro testo 2Ti 3:16-17.

Paolo l'apostolo scrive a Timoteo che chiama "mio caro figlio" (1:1-2). (Per sapere di più su Timoteo possiamo leggere Atti degli Apostoli dal capitolo 16 al 20)

Paolo scrive dal carcere (1:8,16; 2:9) poco prima del suo martirio (2Ti 4:6-8).

Perchè scrive questa epistola? Scrive a Timoteo per esortarlo ad essere vigilante in ogni cosa, sopportare le sofferenze, fare l'opera di evangelista e adempiere interamente il suo ministero. (2Ti 4:5)

1:15-18 CHE COSA CHIEDE A TIMOTEO DI FARE NEL CAPITOLO 1?

  •  ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani (v 6)

  • Non vergognarti dunque della testimonianza del Signor nostro, né di me suo prigioniero (v 8)

  • soffri anche tu con me per l'evangelo, sostenuto dalla potenza di Dio (v8)

  • Ritieni il modello delle sane parole che hai udito da me... (v13)

  •  Custodisci il buon deposito che ti è stato affidato ... (v 14)

1:15-18 AMICI & NEMICI
Un'importante tema nell'epistola è il contrasto tra persone nella Chiesa che manifestano una fede sincera e altre che dimostrano con le azioni di non credere in Gesù. Paolo introduce questo tema quando ricorda "la fede non finta" di Timoteo, di sua madre e di sua nonna (1:5)

2 Ti 1:5  ricordo la fede non finta che è in te, e che abitò prima in Loide tua nonna ed in Eunice tua madre, e sono persuaso che abita anche in te.

Figello ed Ermogene
Onesiforo


In questo passo (1:15-18) Paolo menziona i nomi di alcuni fratelli che hanno dimostrato l'essenza della loro fede: Figello ed Ermogene (insieme ad altri fratelli dell'Asia  con Paolo quando è stato arrestato) che lo hanno abbandonato, probabilmente per paura di essere anche loro condannati a morte; e Onesiforo che, nonostante tutto, ha aiutato Paolo in carcere dimostrando che la vera fede si manifesta mediante l'amore (Ga 5:6).

2:1-7 I REQUISITI PER SERVIRE IL SIGNORE
Paolo ricorda Timoteo che nel regno di Dio, come nella vita quotidiana, ci sono delle condizioni per servire Dio facendo riferimento a tre figure contemporanee:

IL SOLDATO
L'ATLETA
L'AGRICOLTORE


"sopportare sofferenze" e "non immischiarsi nelle faccende della vita" (1:3-4)

"lottare secondo le regole" (1:5)
"lavorare duramente" (1:6)

2:8-13 LA PAROLA DI DIO NON E’ INCATENATA
Paolo fa capire a Timoteo la serietà dell'incarico che Dio ha dato loro e che, come questo inno - o confessione - dei primi credenti attesta, potrebbe essere necessario dare la propria vita per la causa. E' possibile che queste erano parole imparate a memoria che i martiri pronunciavano prima di morire per perseverare fino alla fine.
"Se moriremo con Lui
vivremo con Lui
Se perseveriamo
regneremo con Lui
Se lo rinneghiamo
Egli pure ci rinnegherà
Se siamo infedeli
Egli rimane fedele
perché non può rinnegare se stesso!"

2:14-26 LA PAROLA DELLA VERITA’ o LE PAROLE CHE A NULLA GIOVANO
L'apostolo enfatizza l'importanza delle parole che escono dalla nostra bocca. Paolo pensa alla sua morte e al fatto che Timoteo dovrà continuare la missione senza di lui. In particolare, vuole che Timoteo non perda tempo con "discorsi vani e profani" e impari come interagire con gli oppositori che sono DENTRO la chiesa.

DA FARE

Studiati di presentare te stesso approvato davanti a Dio, operaio che non ha da vergognarsi,
che esponga rettamente la parola della verità

Evita i discorsi vani e profani
fuggire le passioni giovanili, ma perseguire la giustizia, la fede, l'amore e la pace con quelli che con cuore puro invocano il Signore.
essere mite verso tutti, atto ad insegnare e paziente,  ammaestrando con mansuetudine gli oppositori
DA EVITARE

dispute di parole, che a nulla giovano e sovvertono chi le ascolta

i discorsi vani e profani che fanno progredire nell'empietà

parole che vanno rodendo come la cancrena

false dottrine: “risurrezione è già avvenuta”

 le discussioni stolte e insensate, sapendo che generano contese

2:19-26 VASI AD ONORE & VASI A DISONORE
Paolo esorta Timoteo a camminare nella via della santificazione e qui specifica da CHE COSA si deve purificare per essere ritenuto un servo utile al servizio del Padrone: deve purificarsi dalle cose elencate in rosso nella tabella: "dispute di parole", ecc. Come noi non penseremmo mai di offrire un caffè ad un ospite in una tazza sporca ma piuttosto in una tazza pulita, anche Dio vuole che siamo puri da ogni contaminazione. La lingua usata in modo improprio contamina chi parla e chi ascolta!

2:21  
Se dunque uno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato e utile al servizio del padrone, preparato per ogni buona opera.




3:1-9 I NEMICI DELLA VERITA’
Spesso nel mondo antico le "due vie", una che porta alla morte, l'altra alla vita, erano descritte sotto forma di elenchi di vizi e virtù. Qui Paolo descrive le caratteristiche delle persone senza fede nella Chiesa negli ultimi tempi. E' possibile suddividere la lista nelle seguenti categorie:

LA LORO CONDOTTA MORALE
amanti di se stessi


amanti del denaro
- narcisisti: dediti al culto della propria personalità                  

- chiedono sempre soldi
Chi ama se stesso diventa orgoglioso, arrogante e violento
vanagloriosi

superbi

bestemmiatori
- chi ostenta capacità o poteri di cui, in realtà, è sprovvisto
- sprezzanti: mostrano disprezzo nei confronti di altri
- denigratori, diffamatori
I LORO RAPPORTI IN FAMIGLIA
disubbidienti ai genitori


ingrati

scellerati


senz'affezione naturale


mancatori di fede
- L’ubbidienza ai genitori è indispensabile per la stabilità

- non apprezzano ciò che i genitori fanno per loro

- in greco significa “senza riverenza”, irrispettosi, insolenti

- disumani, spietati, privi di amore tra genitori e figli e tra fratelli

- implacabili, intrattabili, chi non cerca la riconciliazione
I LORO RAPPORTI NELLA SOCIETA'
calunniatori

intemperanti

spietati

senza amore per il bene

traditori


temerari


gonfi
- letteralmente “diaboloi”, maldicenti

- senza autocontrollo, ingovernabili

- feroci

- nemici del bene

- come Giuda tradiscono i propri amici, di animo insincero

- incoscienti, irresponsabili, litigano per un nonnulla

- presuntuosi, danno tante arie
amanti del piacere anziché di Dio
In essenza l’IDOLATRIA
LA LORO RELIGIOSITA’
aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza
Conservano l'apparenza esterna della fede, ma hanno rifiutato la sua forza interiore
IL LORO ZELO “EVANGELISTICO”
Nel numero di questi infatti vi sono quelli che s'introducono nelle case e seducono donnicciole cariche di peccati, dominate da varie passioni, le quali imparano sempre, ma senza mai pervenire ad una piena conoscenza della verità
Invece di rimanere vittime, a causa delle loro debolezze morali e intellettuali, e manipolate da uomini senza scrupoli, Paolo vuole che le sorelle crescano nella conoscenza e nella grazia e diventino sante donne di Dio, “maestre nel bene” e capaci di insegnare le sorelle più giovani (Tt 2:3-4)


3:10-17 “MA TU...!”
Timoteo potrebbe sentirsi scoraggiato di fronte a così tanta malvagità nella Chiesa. Invece, Paolo gli fa capire che è ben equipaggiato per affrontare questa sfida: deve soltanto seguire il suo esempio. Inoltre Timoteo deve capire che anche lui sarà perseguitato e mentre “i malvagi e gli impostori* andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti” Timoteo andrà avanti di fede in fede e di gloria in gloria A CONDIZIONE CHE CONTINUI A SEGUIRE L’ESEMPIO DI PAOLO.
* impostori (γόης- goeis) seduttori, stregoni, imbroglioni, ingannatori

“Mi hai seguito nel passato” (vv 10-13)
“Ora seguimi anche nel futuro” (vv 14-17)

DOTTRINA
tu hai tenuto dietro
al mio insegnamento,
alla mia condotta,
a' miei propositi,

COMPORTAMENTO
alla mia fede,
alla mia pazienza,
al mio amore,
alla mia costanza,

PERSECUZIONI
alle mie persecuzioni,
alle mie sofferenze,
Sai quali persecuzioni
ho sopportato;

ma il Signore mi ha liberato da tutte.


QUESTE COSE SONO IN CONTRASTO CON GLI OPPOSITORI che




seguono i loro propri desideri carnali (amanti di se stessi, del denaro e dei piaceri) e i loro seguaci patetici sono anche loro trascinati dai propri impulsi.





Ora è più facile capire il contesto del nostro versetto. Parafrasando Paolo possiamo dire che sta dicendo a Timoteo quanto segue:

"LORO sono guidati dalla carne e da spiriti seduttori ma TU hai seguito ME e quando non ci sarò più avrai i miei insegnamenti e LE SCRITTURE DIVINAMENTE ISPIRATE che hai conosciuto sin da bambino che possono guidarti e renderti savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesú. Adempi il tuo ministero per quelli che, come te, hanno una fede non finta (1:5), che si ritraggono dall'iniquità (2:19) e con cuore puro invocano il Signore (2:22) e soffri ogni cosa  per gli eletti, affinché anch'essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesú insieme alla gloria eterna (2:10). Per fare questo devi usare LE SCRITTURE!"
 
3:16-17 Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.

4:1-5 PREDICA LA PAROLA & IL PRURITO DI UDIRE!
Di nuovo Paolo ricorda Timoteo della serietà di questo incarico ("Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesú Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti..." e lo esorta a predicare LA PAROLA DI DIO. (4:1-2). Inoltre lo avverte che:
Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole.
Queste parole ci fanno riflettere oggi perché vediamo ogni giorno "credenti" che non hanno nessun desiderio di studiare la Parola di Dio e quando sentono "la sana dottrina" reagiscono negativamente perché la predicazione del vangelo che denuncia l'iniquità nei loro cuori non è secondo le loro voglie carnali. Come le donnicciole cariche di peccati e dominate da varie passioni del capitolo precedente, "imparano sempre, ma senza mai pervenire ad una piena conoscenza della verità." (3:6-7) Perciò desiderono ascoltare predicazioni "per prurito di udire": "Ahhh che bella predicazione oggi!" dicono ma se chiedi il giorno dopo su che cosa il predicatore ha predicato diranno: "Ah non mi ricordo! Ma è stato bello!"

MA TU...!
Essendo i tempi difficili e l'apostasia nella Chiesa molto diffusa, Paolo dice a Timoteo di non mollare e non lasciarsi sviare o intimidire:
... sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, fa' l'opera di evangelista e adempi interamente il tuo ministero.(4:5)

4:6-8 PAOLO PREVEDE IL SUO MARTIRIO


Quanto a me, sto per essere offerto in libagione, e il tempo della mia dipartita è vicino. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione.



4:9-22 ALTRI NEMICI E AMICI e SALUTI FINALI
Paolo conclude la sua lettera con parole che ci fanno capire che è ancora pienamente coinvolto nelle attività della missione: non vive nella rassegnazione ma continua a inviare i suoi collaboratori per il mondo e non sembra essere un uomo condannato a morire.

"Cerca di venire presto da me" v.9
"prendi Marco e conducilo con te, perché mi è molto utile nel ministero" v.11
"Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troade presso Carpo e i libri, soprattutto le pergamene" v.13

L'instancabile Paolo aveva bisogno del mantello perchè cominciava a fare freddo e stava già programmando cosa farà durante l'inverno; di nuovo parla di fratelli e avversari che sono stati contro l'opera del vangelo (Dema mi ha lasciato, avendo amato il mondo presente v.10 e Alessandro, il ramaio, mi ha fatto molto male v.14) e dei fratelli e sorelle che continuano a sostenerlo (Soltanto Luca è con me v.11 e Eubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i fratelli ti salutano v.21. Nonostante la sua convinzione che la fine della sua corsa fosse arrivata, continua ad affermare con fede che "il Signore mi libererà ancora da ogni opera malvagia e mi salverà fino a portarmi nel suo regno celeste" v.18.

CONCLUSIONE
In conclusione possiamo dire che il nostro verso iniziale - 2Ti 3:16 Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia ... è nel contesto di un'esortazione da parte di Paolo apostolo verso il suo discepolo Timoteo a cui sta passando il testimone poco prima di partire col Signore. In una Chiesa in cui ci sono falsi apostoli e profeti che adescano le anime di molti, Paolo insiste che il suo esempio e le sante Scritture sono sufficienti per controbattere l'errore e edificare quelli che Dio ha scelto per il Suo regno eterno.

Paolo descrive meticolosamente le caratteristiche dei fratelli che non camminano nella verità e dice a Timoteo: da costoro allontanati. (3:5) Timoteo non deve scendere al loro livello quando ha a che fare con oppositori lasciandosi coinvolgere in contese ma deve essere mite verso tutti, atto ad insegnare e paziente, ammaestrando con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi perché giungano a riconoscere la verità, e ritornino in sé, sottraendosi dal laccio del diavolo, che li aveva fatti prigionieri, perché facessero la sua volontà. (2:24-26)


Paolo incoraggia Timoteo a stare con quei fratelli che, come lui, hanno una fede non finta (1:5), come Onesiforo manifestano la fede mediante l'amore pratico (1:16-17), si ritraggono dall'iniquità (2:19), invocano il Signore con cuore puro (2:22), vogliono rimanere fedeli al Messia Gesù (3:12) e hanno amato la Sua manifestazione (4:8).

Che anche noi possiamo avere questo desiderio!




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